Se la ratifica dell’accordo andrà in porto, dal 01/01/2023 entra in vigore il nuovo regime fiscale per i lavoratori Frontalieri
Italia e Svizzera sembrano essere a un passo dalla firma del nuovo accordo fiscale dei lavoratori frontalieri. L’attuale accordo in vigore risale ormai al 1974.
Le principali modifiche del nuovo accordo riguardano principalmente la tassazione dei lavoratori frontalieri che ogni giorno si recano a lavorare nei Cantoni Grigioni, Ticino e Vallese dalle fasce di confine italiane. L’attuale accordo prevede una tassazione alla fonte esclusiva in Svizzera, con un ristorno del 40% dei gettiti ai comuni di frontiera italiani. Con l’entrata in vigore del nuovo accordo i nuovi frontalieri saranno sempre tenuti a versare un’imposta alla fonte in Svizzera nella misura massima dell’80% delle attuali imposte; allo stesso tempo il lavoratore frontaliere dovrà dichiarare tali redditi in Italia ed assoggettarli all’Irpef tenuto conto delle imposte già prelevate oltre confine conteggiate come credito di imposta, evitando così la doppia imposizione.
Questo nuovo principio di fatto applica ai lavoratori frontalieri la pressione fiscale italiana sui redditi svizzeri, eliminando una discriminazione di trattamente fiscale tra i lavoratori italiani che percepiscono redditi in Italia e i lavoratori frontalieri che percepiscono i redditi in Svizzera.
Importante far notare la clausola di garanzia per i vecchi frontalieri, ovvero che la nuova tassazione sarà applicata solo ai nuovi frontalieri a partire dall’entrata in vigore del nuovo accordo. Per i vecchi frontalieri o per chi ha già lavorato (anche in via non continuativa) in regime di frontaliere dal 31/12/2018 sino all’entrata in vigore dell’accordo nessuna modifica fiscale del’attuale regime verrà applicata, continuando così a pagare esclusivamente le imposte alla fonte in Svizzera.
(Messaggio del Consiglio Federale 11/08/2021 – Aggiornamento dicembre 2022)